Saturday, June 5, 2010

Quale Europa nel Nostro Futuro?



Quale Europa nel nostro futuro?
Questa ipotesi e’ così stata presentata ai Valsesiani nel febbraio 2001 contemporaneamente alla distribuzione della carta provvisoria di identita’ europea.

Nella cultura dei cittadini dei vari paesi dell’area euro si sta preparando una fase di difficile adattamento all’idea di una nuova nazionalita’ e sara’ una rivoluzione culturale paragonabile al cambiamento della lira in euro.
La Convenzione Europea presieduta da Giscard D’Estaing ha preparato la carta della Costituzione Europea, recentemente bocciata ai referendum di alcuni paesi, non per antieuropeismo, ma perche’ frutto di compromessi tra gli interessi degli stati nazionali. Il tentativo di formare l’Europa degli stati, mantenendo le istituzioni e burocrazie nazionali non piace ai cittadini europei.

Il Trattato di Mastricht ha istituito la cittadinanza europea, ma ancora non ci sono le istituzioni che emettano carte di identita’ e passaporti europei, per cui si puo’ dire che siamo in un regime (transitorio) di doppia cittadinanza. Siamo ancora cittadini italiani, cittadini dello stato della prima repubblica italiana (mai davvero riformata) e siamo residenti in un comune, in una provincia, in una regione (le autonomie locali con poca autonomia stabilite dalla costituzione italiana), e siamo gia’ anche cittadini europei, cittadini di uno stato federale europeo ancora in cantiere.
I leader politici interessati a mantenere privilegi e poteri e alla sopravvivenza dei loro sistemi nazionali stanno lavorando sull’ipotesi degli “Stati Uniti d’Europa”… altri (secessionisti) lavorano ad ipotesi di una federazione di stati piu’ piccoli, macroregioni basate sulle etnie, sulle omogeneita’ culturali, religiose o economiche… si dice ancora che saranno le regioni europee a federarsi dopo aver svuotato gli stati nazionali con la devolution… ci sono tante ipotesi diverse, ma nessuno ha ancora una chiara visione del futuro. Il dibattito e’ aperto e sara’ sempre piu’ di attualita’ mano a mano che si avvicinera’ il tempo delle decisioni e delle ratifiche.
In ogni caso, occorreranno riforme profonde, in tutti i paesi, a livello istituzionale, riforme che cambieranno lo scenario politico, amministrativo e sociale di tutti. Dovremo imparare a muoverci in ambiti diversi, con istituzioni nuove e nuove regole del gioco.

E’ comunque certo che le autonomie locali europee saranno diverse da quelle di oggi ed avranno competenze decisionali e gestionali molto piu’ ampie di quelle dei comuni, comunita’ montane e province.
Al fine di facilitare localmente il processo di adeguamento culturale all’integrazione europea, si e’ costituita in Valsesia la ”Libera Associazione dei Cittadini Europei, il cui scopo e’ quello di aprire un dibattito locale sulle prospettive future dell’Unione delle Comunita’ Europee.
L’ipotesi che vuole avanzare e’ quella di una comunita’ europea formata dai cittadini che risiedono nel territorio dell’ex Comprensorio della Valsesia e Valsessera e che costituiscono il bacino di utenza dei servizi comunitari (sanita’, educazione, trasporti e viabilita’, socio assistenziale, ecc..) servizi che potranno essere progettati, decisi e gestiti direttamente dalla nuova Autonomia Locale a dimensione europea.

Per poter meglio comprendere, occorre immaginare l’accorpamento delle anagrafi dei comuni (28 in Valsesia) in un’unica anagrafe comunitaria. Un’unica amministrazione, ad elezione diretta, che gestisca il patrimonio comunitario (oggi demanio dei vari livelli amministrativi dello stato) e i servizi pubblici ai cittadini residenti. I municipi attuali possono essere trasformati in uffici decentrati della Comunita’. Avremmo cosi’ due soli livelli di tasse e contributi.. uno locale riscosso direttamente dalla Comunita’ e uno federale per contribuire alle spese dello stato federale europeo.
E’ un’ipotesi che metterebbe in pensione gli stati nazionali e le loro istituzioni, creando una rete federata di autonomie locali, “l’Unione delle Comunita’ Europee”, con un parlamento europeo, un governo europeo che si occupi della politica internazionale e delle rappresentanze diplomatiche e che potrebbe riciclare le sedi regionali attuali trasformandole in propri uffici decentrati al servizio delle Comunita’ locali.

A titolo esemplificativo, sono state stampate carte di identità provvisorie emesse simbolicamente dalla Comunità Europea Valli del Sesia e certificanti la cittadinanza europea dei residenti...